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Rifugio Lancia

Lo inseriamo con cognizione nei nostri Rifugi in Prima Linea; alcuni rifugi della zona del basso Trentino furono infatti protagonisti del periodo in cui la prima linea tra Italia ed impero austroungarico divise animi, famiglie e tradizioni per infausti obiettivi nazionali. Programmare o solamente sognare escursioni per ricordare e ripercorrere i luoghi dei combattimenti vuole essere un segno indelebile per augurarci che conflitti di questa natura possano non accadere mai più. Non sono tanto proposte di itinerari di rifugio in rifugio quanto escursioni in giornata lungo sentieri che affiancano forti, penetrano nelle trincee, entrano in gallerie e casematte fino ad arrivare ai campi di battaglia.

Conosci il Rifugio Lancia sull’Alpe Pozza a pochi chilometri da Rovereto?

Un po’ di storia…

Il Rifugio Lancia si trova nel cuore del Pasubio e venne eretto sui resti di un’ex casermetta austroungarica. Di qui al Rifugio Papa ci vogliono poco più di tre ore e, come tutta la zona del Pasubio, fu teatro per tre anni di scaramucce, combattimenti e battaglie cruenti. Il territorio trentino meridionale, divenuto confine tra i due eserciti, fu oggetto del contendere tra Austria ed Italia.  Per questo motivo il Rifugio Vincenzo Lancia, con la sua posizione strategica, è l’ ideale punto di partenza per numero escursioni a carattere sia storico che naturalistico.

L’origine di questo suggestivo rifugio sono sostanzialmente riconducibili temporalmente al secolo scorso quando gruppi di sciatori di Rovereto amavano salire sull’Alpe Pozza per godere della splendida e copiosa neve presente in quota. A quel tempo il rifugio non esisteva. Questi giovani sportivi usavano la malga Pozza come luogo di ristoro e riparo. La malga, tuttavia, non era sufficiente per i bisogni richiesti e il celebre alpinista roveretano Amedeo Costa fu il primo a pensare e poi realizzare l’attuale rifugio, dedicandolo all’amico Vincenzo Lancia (fondatore delle Automobili Lancia e morto poco tempo prima).

Il Rifugio Lancia viene inaugurato il 28 ottobre 1939, alla presenza delle massime autorità del tempo.

Da dove partire…

La via di accesso principale è dalla  strada che parte da Giazzera, frazione di Trambileno, fino alla Malga Cheserle e poi  a piedi per  forestale, sentiero 101.  Lungo il percorso giace un gigantesco masso con la scritta di benvenuto nel regno della Pozza. Il tempo di percorrenza da Malga Cheserle al rifugio si aggira intorno all’ora scarsa. Il Rifugio, 1825m s.l.m., è situato nei prati dell’Alpe di Pozza e di lì si può ammirare il paesaggio circostante e le seguenti cime:  Col Santo 2112m s.l.m., Col Santino 2122m s.l.m., Monte Testo 1998m s.l.m. e Monte Corno Battisti 1761m s.l.m.. Per gli appassionati della Grande Guerra Monte Corno Battisti rappresenta un luogo di memoria imperdibile; fu, infatti, teatro del famoso episodio di cattura degli irredentisti Cesare Battisti e Fabio Filzi. Anche nel caso di questo must il percorso di partenza per un facile trekking prende avvio dalla malga Cheserle sulla strada sterrata che conduce da località Giazzera al rifugio Lancia.

In inverno la salita al Col Santo è una classica meta scialpinistica.

Il paesaggio antistante al rifugio è meraviglioso ma dà il meglio di sè soprattutto in primavera, con la fioritura di crocus e primule di montagna, ed in autunno con l’esplosione delle fiamme sui larici. Sei ancora a casa o stai già volando su questa bellissima escursione?