Si parte come sempre di mattina presto perché Rovereto è in una posizione strategica ma le cose belle necessitano di sacrificio e, pur essendo domenica mattina, la sveglia di buon’ora non viene accolta in famiglia di buon grado! Driiiiiiin e si parte! Il transfer dura circa 1 ora e 15 ma ben presto ricompensati dalla magnificenza delle cime delle Dolomiti del Brenta che si scorgono fin dallo scollinamento al Passo del Ballino sopra Riva del Garda.

Una volta arrivati a Carisolo, all’imbocco della Val di Genova, si può decidere se parcheggiare a circa 500 metri dalla Cascata del Nardis oppure se fare un pass giornaliero di euro 9,00 per arrivare fin sotto alla Cascata del Lares. Siamo al valle del ghiacciaio che imbianca il versante orientale della montagna più elevata posta in Trentino, la Presanella. Di qui sgorgano le fresche e spumeggianti acque che confluiscono nel torrente Nardis e formano una serie di cascate, cascatelle, piccoli laghetti e giochi d’acqua che fanno della Val di Genova un luogo che richiama la saga del Signore degli Anelli.

Superata la cascata più famosa, quella del Nardis, si può proseguire 6-7 chilometri alla volta di quella del Lares, meno conosciuta ma altrettanto spettacolare ed emozionante. Presso il Ponte Maria c’è un comodo parcheggio dal quale alzando il capo poco sopra di intuisce la presenza di quest’altra magia della natura grazie ad una nuvola di microscopiche goccioline d’acqua che galleggiano in aria. Col figlio più piccolo di 6 anni, quindi facilmente accessibile, ci si inerpisca per una mezzoretta lungo il sentiero delle cascate. Più si sale e più il fragore tuona tra i larici (nome dal quale deriva anche la cascata) finchè all’improvviso si apre una cascata di spuma bianca che scroscia verso il basso…. doccia garantita compresa è davvero un’emozione incredibile.