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Francesco
Castello di Arco

Credete ai fantasmi? Questo post sul Castello di Arco è un’ottima occasione per cambiare idea o almeno per incrinare le vostre certezze…paura?!?!

Si?!?! Allora buona lettura!!

Questo bellissimo maniero a pochi chilometri dall’Ostello di Rovereto vi riempirà gli occhi di panorami mozzafiato e vi colmerà il cuore di preziose memorie del passato.

Abbarbicato sullo sperone roccioso che sovrasta la cittadina omonima, il Castello di Arco ha da sempre suscitato curiosità. Infatti, i resti di un passato, di cui oggi rimangono solo ruderi, ci domandano quale castellano abbia vissuto e quali episodi possano essere oggi ricordati. Non si può, quindi, che dare il via alle danze partendo dalla sua storia.

Un po’ di storia…

Gli albori del castello vengono fatti risalire al tardo Medioevo, alla fine del XII secolo, quando un nobile locale, tale Federico d’Arco, lo menziona tra i suoi possedimenti come un bene cosiddetto “allodiale”, ossia di sua proprietà. Non si trattava, quindi, di un bene concesso dall’imperatore come feudale ma semplicemente risultava di possesso delo stesso Federico d’Arco. I conti d’Arco, successori di questo primo proprietario, divennero i signori della piana del fiume Sarca almeno fino al Settecento quando, l’avvento della polvere da sparo e, conseguentemente dei cannoni a lunga gittata, resero non più inespugnabile il castello. La sua distruzione avviene con il generale Vendome che mette sotto ferro e fuoco il maniero determinandone la sua fine. Pur formalmente di proprietà dei conti di Arco , il cumulo di macerie non viene più ricostruito finchè, a fine del secolo scorso, viene ceduto al comune che, dopo un puntuale restauro, viene aperto al pubblico.

I fantasmi del castello

Come per tutti i castelli degni di tale nome, anche il Castello di Arco è legato a numerose leggende. Tra le più conosciute citiamo le 365 finestre, come i giorni dell’anno, che spesso vengono legate a fenomeni legati al soprannaturale e la costruzione delle 100 stanze in una sola notte ad opera del diavolo.

I lunghi secoli di storia hanno visto come protagonisti della storia numerosi tiranni, oppressori e malvagi che, a detta popolare, a tutt’oggi infestano le cento stanze del castello. Il più famoso ed anche il più avvistato è certamente Antonio d’Arco. Molte sono le testimonianze di avvistamenti del suo fantasma. Secondo altri, invece, dovrebbe trattarsi di un brigante veneziano Ottavio Avogadro che in tempi remoti nascose proprio nel castello i suoi ingenti bottini.

Tips and Tricks

Il tempo di visita minimo per godersi il percorso completo con la dovuta calma è un paio d’ore. Consigliamo di indossare scarpe da trekking e, dopo una ventina di minuti di dislivello, si raggiunge l’apice dello sperone da cui è possibile godere una vista meravigliosa sul paesaggio sottostante.

Proprio per la sua posizione meravigliosa a guardia di tutta la piana, il castello è stato spesso riprodotto in codici e dipinti, tra cui il famosissimo acquerello datato 1495 di Albrecht Dürer, attualmente esposto al Louvre di Parigi.